Inceneritore Valle del Mela: abbiamo già detto “NO”!

Le notizie arrivate nelle ultime ore sembrano rendere necessaria una immediata reazione che ribadisca un “no” forte ad un inceneritore nella valle del Mela; credevamo che il segnale fosse stato chiaro grazie alle iniziative di sensibilizzazione cui avevamo partecipato come associazione e che erano culminate, nel marzo scorso, con una manifestazione (promossa insieme all’hashtag “decidiamo noi”) che aveva visto la partecipazione di migliaia di cittadini insieme alla quasi totalità dei sindaci del comprensorio.

Poco importa se oggi la decisione sia “romana” o “palermitana”, quel che importa è far comprendere che presunte soluzioni ad alto impatto ambientale non sono più sostenibili nell’area del Mela e che questo comprensorio, se fosse necessario, non mancherà di ricordarlo.

Ci preoccupa l’identikit che nell’ordinanza del governo nazionale viene fatto del sito di potenziale allocazione; una descrizione che, dietro una parvenza di deroga alla decisione finale in capo al governo regionale, restringe il campo con indicazioni che candidano quest’area come “sito ideale” fissando procedure “agevolate” e dando persino poco spazio (e tempo) a discussioni di sorta.

Ecco che quindi si rende necessario lanciare un appello a tutte le forze che hanno collaborato nell’organizzare la protesta sul territorio, affinché mantengano alta la guardia e sentano forte il senso di un rinnovato impegno che non vanifichi quanto già fatto.

Una azione che sia efficace nel “condizionare” la regione Sicilia “costringendola” a prendere atto non solo dell’emergenza attuale ma di quella che potrebbe scaturire ove nel bando di prossima pubblicazione non si prevedessero norme di tutela dei siti ad alto rischio ambientale come quello oggi in discussione.

Appare evidente infatti che se un area è ad “alto rischio ambientale” l’azione politica della regione deve andare nella direzione della bonifica di questi siti o, perlomeno in via preliminare, verso il divieto di nuove allocazioni inquinanti.

Il generico indirizzo a individuare siti in “aree già industrializzate” ha infatti “senso” solo in mancanza di pregresse situazioni di criticità conclamate come, appunto, la dichiarazione di “area ad alto rischio ambientale”.

Ciò costituisce, a nostro avviso, condizione preliminare “fondamentale” e importante almeno quanto  pronunciamenti già noti (e di per sé vincolanti) quali il parere del Ministero dei Beni e delle attività Culturali espressosi negativamente su analoga iniziativa presentata da “A2A”.

“Anas Milazzo” rimane dunque vigile su questo tema è “a disposizione” di quanti vorranno condividere questo percorso; pronti ad azioni di contrasto in ogni sede nel rispetto della legalità e nella tutela dei diritti di cittadinanza della popolazione di questo comprensorio.

 

Milazzo, (ME), lì 9 giugno 2016

Associazione Nazionale di Azione Sociale

“Città di Milazzo”

Il Presidente

Massimo D’Amore

Cattura

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